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Un evento memorabile...

16/06/2008 - È difficile, dopo aver vissuto un’esperienza intensa quale la Visita Pastorale, raccontare in poche righe le emozioni e i benefici che essa ha portato. È possibile tuffarsi nei ricordi e soffermarsi con freddezza ad enumerare le attività svolte, o anche raccontare con passione che il Vescovo ha fatto questo, e detto quest’altro. Fermarsi un istante, e pensare con nostalgia che, al di la dell’evento, la comunità si è ritrovata unita. Tutte le membra del solo corpo, il cui capo è Cristo, si sono riscoperte comunità nell’organizzare, pensare, allestire, attendere, accogliere, gioire.
La nostra Confraternita, assaggiato il dolce sapore dell’incontro con le altre realtà associative, avrebbe voluto trasmettere, mediante questo sito, istante per istante, emozioni e gioie. Non fosse per il fatto che io ed il mio amico Giuseppe, col quale gestisco questo sito, eravamo fin troppo impegnati nel delicato incarico di segretari della Visita Pastorale.
Che dire poi della famosa serata del 4 giugno, riservata all’incontro delle Confraternite dell’Assunta e del Buon Consiglio col Vescovo? Vi abbiamo lavorato da mesi a quattro mani, sotto le direttive del Priore e del Padre Spirituale. Che emozione, infine, scoprire che le Confraternite dell’Assunta e del Buon Consiglio non sono solo vicine di casa, o “dirimpettaie”. Per noi non è così. Le Confraternite dell’Assunta e del Buon Consiglio sono le Confraternite “consorelle”!
All’indomani del saluto al Vescovo, durante l’omelia della messa vespertina di venerdì scorso, quando in Parrocchia si celebrava il primo venerdì del mese in onore del Sacro Cuore di Gesù, il nostro Padre Spirituale ci ricordò le sagge parole di un antico modo di dire molfettese: quando piove, l’acqua può essere “di pozzo”, oppure “di fondo”. Gli eventi straordinari, quali la Visita Pastorale, rischiano di diventare come l’acqua “di pozzo”: piovono scrosci d’acqua, si formano torrenti che trascinano quanto incontrano per la via, e si gettano infine nei pozzi avendo bagnato il terreno solo in superficie, tanto che, dopo poco, la terra è di nuovo arida. Vi è poi l’esperienza dell’ordinario, che comprende il novantanove per cento dei giorni della vita di ognuno. Questa è l’acqua “di fondo”, la pioggerellina che, cadendo lentamente, ha il tempo di penetrare a fondo nella terra e fecondare quanto essa può produrre.
La Visita, come un uragano, ha travolto la quotidianità della Parrocchia. Sta a noi, ora, appena usciti dallo stordimento di un’esperienza così coinvolgente, fare in modo che essa lasci dietro di se una ventata di freschezza nelle nostre coscienze, portando una pioggerellina di esperienze quotidiane che ci facciano sentire più comunità.

Pietro Angione

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